GoldenMean
Considerazioni di biomedicina e nutrizione
GoldenMean contiene un estratto standardizzato di curcuminoidi, tra cui principale la curcumina, presenti nel pigmento del Tumerico (Curcuma longa). I curcuminoidi del GoldenMean sono formulati in forma di complesso con fosfolipidi (Meriva® ) che ne aumentano la biodisponibilità.
Il Tumerico è una pianta i cui importanti effetti salutistici riconosciuti della tradizione orientale hanno recentemente stimolato ricercatori di tutto il mondo alla ricerca dei meccanismi biologici che li sostengono. Negli ultimi cinque anni sono stati pubblicati oltre 8000 articoli scientifici sulle proprietà della curcumina e da questi studi sono state prodotte evidenze scientifiche compatibili con l’ effetto benefico della supplementazione nutrizionale, già noto nella tradizione popolare e la medicina orientale. Nell’ insieme questi studi indicano che la curcumina possiede attività compatibili con una protezione rispetto a malattie infiammatorie, degenerative, metaboliche ed anche neoplastiche.
La supplementazione comunque deve essere vista come un elemento di ottimizzazione della alimentazione, e non come un trattamento farmacologico. Un concetto questo che richiede una breve spiegazione.
Con l’alimentazione si assumono molecole essenziali per il loro apporto energetico o per le loro specifiche funzioni (ad esempio le vitamine). La carenza produce una specifica patologia carenziale che è prevenuta o curata con l’ integrazione.
Si assumono poi anche moltissime molecole non indispensabili, la cui mancata assunzione, quindi, non produce una patologia carenziale, ma che comunque possono contribuire in vario modo al mantenimento della salute. Tra queste molecole ci sono farmaci di origine vegetale che tipicamente si possono identificare nei veleni usati dalla pianta per difendersi dai predatori. Ovviamente tradizione alimentare e tossicologia sanno identificare piante tossiche o velenose che, se anche possono diventare farmaci, non sono tipicamente parte della alimentazione. Esistono poi altre molecole del mondo vegetale, sempre prodotte dalle piante per la loro difesa ma che non sono tossiche quando assunte come alimento e che contribuiscono al mantenendo della stabilità della funzione di organi e tessuti sottoposti a degli stimoli; un principio di fisiologia riassunto nel concetto di omeostasi.
Questo è ottenuto perché queste sostanze, mimando funzionalmente un effetto tossico, attivano i meccanismi di difesa dell’ uomo che se ne è cibato. L’ effetto finale è la ottimizzazione della risposta a stimoli potenzialmente nocivi. Questo fenomeno è necessariamente vario e difficilmente definibile in una precisa relazione tra dose ed effetto, come per i farmaci. Tale meccanismo, recentemente inserito nell’ambito della “nutritional hormesis” , opera sul controllo della risposta infiammatoria ad uno stimolo in modo da prevenirne l’ eccesso che sfocia in una patologia. L’ effetto quindi non è quello di un farmaco anti-infiammatorio che inibisce specifiche tappe della infiammazione, ma quello di un regolatore complessivo del meccanismo, atto a prevenire l’eccesso di risposta allo stimolo. Tipicamente questo è associato ad un aumento della capacità antiossidante che non può comunque derivare direttamente dalla assunzione di antiossidanti.
In questa moderna visione dell’ eccesso sfavorevole della infiammazione sono identificabili le principali patologie non trasmissibili del mondo occidentale ( malattie immunitarie, metaboliche, degenerative e tumori) ove la prevenzione di un eccesso di risposta infiammatoria ad uno stimolo costituisce un importante fattore di mantenimento dello stato di salute.
In una visione di Medicina Positiva, ove si focalizza lo stato di salute più che non la terapia della patologia, la ricerca dell’ equilibrio chimico ed infiammatorio (omeostasi) che è alla base di questi concetti ricorda l’elemento della felicità dell’anima, e del benessere del corpo, riassunto da Orazio, che aveva assorbito la filosofia di Epicuro e Aristotele, nel concetto di “Aurea mediocritas” che propone l’opportunità di evitare gli eccessi e che la moderna semantica scientifica ha fatto oggi tradurre in “Golden Mean”.
Fulvio Ursini
Ordinario di Chimica Biologica
Scuola di Medicina
Università di Padova
AVVERTENZA IMPORTANTE: In caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari, l’uso del prodotto
è sconsigliato. Non usare in gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza sentire il medico. Se si stanno assumendo farmaci, è opportuno sentire il parere del
medico.
Integratore alimentare a base di curcuma fosfolipide MERIVA
In caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie
biliari, l’uso del prodotto è sconsigliato. Non usare in gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza sentire il medico. Se si stanno assumendo farmaci, è opportuno
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